Guida utile per il discernimento in branca EG
Se pensiamo al discernimento la prima cosa da fare è sillabarlo DI-SCER-NI-MEN-TO. Che sia una parola difficile lo si capisce, appunto, già dalle sue sillabe, una delle quali contiene addirittura quattro lettere!
A parte gli scherzi questo anno vissuto con questo fil rouge ci ha insegnato almeno due cosa: una è che questa è una parola complessa, due che però ci appartiene molto più di quanto non immaginiamo.
È la storia di una vita. Delle nostre vite. Pensiamo alla proverbiale disputa che parte a tavola dal primo mattino: dolce o salato? Oppure a cosa ben più serie come partire o restare?
Mai le scelte che prendiamo sono prive di conseguenze, positive o negative che siano, ma soprattutto non sempre “una vale l’altra” o come spesso sentiamo dire “è uguale”.
Educare alla capacità di scegliere è una cosa che contraddistingue il percorso scout basato su quell’ask the boy che ha come prima caratteristica proprio la capacità di uno scout di scegliere in libertà e consapevolezza.
Immaginiamo, infatti, un discernimento non basato sulla convenienza – ciò che mi richiede meno impegno – quanto su quella sana ambizione personale che parte dai propri sogni, dai propri desideri. Ciascuno di noi, a partire dalle proprie competenze ma pienamente immerso in una comunità, infatti, può essere vero motore del cambiamento.
Educare alle scelte è questione di spazi e di tempi che la nostra branca conosce bene! Non chiediamo mai ad un Esploratore o ad una Guida di improvvisare il brevetto che vuole conquistare ma dobbiamo metterlo nelle condizioni di fare la scelta giusta.
E questo sarà ancora più semplice se ricordiamo la frase di BP “Nel vostro passaggio in questo mondo, che ve ne accorgiate o no, chiunque voi siate e dovunque andiate, state lasciando dietro di voi una traccia…”. Sta a noi la possibilità di lasciare una buona traccia ed essere testimoni credibili del nostro tempo.