Marsala, Mineo, Ramacca, Belpasso, Noto: sono tutte località in cui, negli ultimi mesi, sedi scout dell’Agesci hanno subito atti di vandalismo. Incendi, furti, anche una chitarra bruciata. Episodi inquietanti ma che non hanno fermato la nostra associazione, che, oltre a condannare fermamente gli atti vandalici, ha lanciato la campagna di donazioni #piùbellediprima.
Si tratta di una raccolta che alimenterà un fondo a beneficio di tutti i gruppi che hanno subito atti vandalici, un’azione di solidarietà concreta da parte dei Gruppi scout di tutta Italia, che non solo simbolicamente ma anche in maniera più pragmatica hanno deciso di non lasciare soli i gruppi colpiti.
Non solo, ma dai capi scout siciliani arriva un vero e proprio appello ai figli dei mafiosi e alle loro mamme, con un invito a partecipare alle attività scout: “Iscrivetevi agli scout, le nostre sedi sono aperte a tutti. Nessuno vi giudicherà per il cognome che portate”.
Due azioni che danno il senso della risposta alla domanda “Come si applica il Patto associativo?” che i capi scout sottoscrivono quando entrano nella Comunità Capi e si impegnano a prestare il loro servizio.
Sono azioni concrete che tutti i rover e scolte possono e anzi devono impegnarsi ad applicare nella propria vita di comunità. Donare a chi si trova in difficoltà, la prima, aprirsi all’accoglienza senza giudicare, la seconda, sono aspetti da tenere in mente nelle scelte di ogni giorno.
Sono aspetti che danno il senso della dimensione comunitaria: non solo quella circostante, vicina, visibile con dei volti. Ma quella che si rivolge a chi è distante, a chi forse non conosceremo mai in prima persona ma a cui potremo dire di aver teso una mano. Oppure a chi ha un volto, ma ha una storia diversa dalla nostra, più difficile, anche da raccontare, ma ugualmente urgente e dignitosa. Sono la scelta cristiana, sono la scelta politica contenuti nel nostro Patto associativo, che devono applicarsi in azioni concrete e sempre visibili ai nostri ragazzi.
A Cura di Ortensia Ferrara