“La Scelta di azione politica è impegno irrinunciabile che ci qualifica in quanto cittadini, inseriti in un contesto sociale che richiede una partecipazione attiva e responsabile alla gestione del bene comune”.[1]
Ho sempre associato a te uno dei cardini del nostro Patto Associativo.
Voglio ricordarti scrivendo qui ciò che tu hai suggerito, proposto e sognato durante l’Audizione tenutasi la sera del 24 luglio 2019 presso la Commissione Parlamentare Antimafia.
“[…] il riutilizzo sociale dei beni confiscati è un’opportunità di sviluppo territoriale non sottovalutata. La gestione messa in atto da alcune cooperative sociali, che su terreni ed immobili confiscati fanno reinserimento lavorativo di persone svantaggiate ed imprenditoria sociale, è considerata un esempio virtuoso di un nuovo modello di fare welfare locale. L’azione di promozione delle cooperative sociali ha lo scopo di sostenere il riscatto del territorio. Il modello di cooperazione sociale è peculiare per la scelta, da parte di alcuni operatori sociali, di gestire i beni confiscati alla criminalità organizzata, riqualificandoli a proprie spese, riutilizzandoli per fini sociali e rimettendoli nel circuito produttivo a servizio del territorio.[…]”[2]
“[…]C’è però la necessità di rendere più efficaci e concrete le collaborazioni socio-economiche tra imprese sociali e imprenditori sani del mondo profit. Ad esempio: prodotti da terre confiscate, acquistati e rivenduti in aziende della rete del consumo critico. Un grande messaggio e un concreto aiuto economico vicendevole. I tempi sono maturi pure per iniziare a sperimentare percorsi di formazione, socializzazione, che vedono coinvolte le comunità e le migliori agenzie educative per costruire comunità sane, educative e libere. La scuola come agenzia educativa deve necessariamente avere più attenzione. Nuove modalità operative per affrontare dipendenze come ludopatia, alcool e droga e creare scuole pilota in cui si possano portare avanti modelli educativi continui e permanenti, azioni informative improntate alla creazione di sviluppo di impresa, di lavoro, di visioni politiche ed educative.[…]”[3]
“[…]Oggi abbiamo quindi decine di ragazzi con disagio psichico che fanno accoglienza in diversi beni confiscati; sono loro i protagonisti di questo cambiamento. Noi siamo partiti dall’utilizzo del bene confiscato e dagli ultimi, i cosiddetti «pazzi»”.[4]
“Ci impegniamo a spenderci particolarmente là dove esistono situazioni di marginalità e sfruttamento, che non rispettano la dignità della persona, e a promuovere una cultura della legalità e del rispetto delle regole della democrazia”[5]
GRAZIE VALERIO, DAVVERO
Buona Strada
[1] cfr. A.G.E.S.C.I. – Patto Associativo (La Scelta Politica)
[2] cfr. RESOCONTO STENOGRAFICO n. 30 – COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere – 31ª seduta : mercoledì 24 luglio 2019
[3] cfr. 2
[4] cfr. 2
[5] cfr. 1
A Cura di Pietro Mastantuoni – Pattuglia Comunicazione