Da quando ho ritrovato due webcam per il pc, con il loro scatolo originale, è come se avessi avuto uno shock. Una devo averla comprata ai tempi del Covid, necessaria (necessaria?) per fare le tante videocall. Anche scout. L’altra devo averla comprata … non ricordo nemmeno quando e il perché. Forse perché non trovavo più la prima. Anzi perché avevo dimenticato di aver comprato la prima.
Allora ho provato a guardarmi di fuori. Utilizzando Google Earth, mi sono teletrasportato dalla strada dove abito alla mia città, alla nostra nazione e poi nell’etere. E, galleggiando nello spazio, guardavo il mondo intero che sembrava tondo tondo (come il cocomero) ma aveva un piccolo bozzo proprio in quella strada dove abito io. Il mondo sembrava una “TorreDiPisa” che pende esattamente dove io vivevo. E guardando con i raggi X, come solo Superman saprebbe fare, vedevo me stesso a bocca aperta e con le due videocamere nelle mani.
E davanti a me c’era un signore con baffi, uniforme e cappellone che faceva oscillare a destra e a sinistra il suo dito indice.
“E tu saresti un capo scout, che insegni ai ragazzi la legge?” mi disse quel signore un po’ attempato e dal pronunciato accento inglese. Facendomi sentire, come scout consumista, non proprio a mio agio.
D’improvviso, mi sono svegliato davanti al mio pc ancora accesso e, stringendo le due webcam nelle mani, mi sono deciso a vedere, e non più a guardare, il mio piccolo pianeta. Quanto superfluo c’era. Quanta leggerezza e superficialità in un acquisto fatto velocemente attraverso il web.
È da lì che è scattato qualcosa. Da quel momento sto cercando di ritrovare lo spazio fuori di me, alleggerendo la mia impronta in questo mondo. Uno spazio proprio fisico. Sto cercando di capire, una cosa per volta, quell’oggetto, quel libro, quegli appunti se hanno ancora un senso per me. È un esercizio non facile. Che, a volte, richiede di dover ritornare sullo stesso punto per capire cosa altro possa essere buttato o regalato o anche venduto. Dare una seconda vita a degli oggetti mi sembra un nuovo modo per dare valore alle cose. E facendo spazio fuori di me sto iniziando a fare spazio anche dentro di me. Una sensazione che da tempo non avvertivo. E questo spazio diventa silenzio e calma. Calma per ripensare anche alla legge e a quella promessa che tempo addietro abbiamo fatto. Per capire nella nostra vita se siamo sostenibili quanto diciamo di esserlo. È ora di svegliarsi. Buongiorno a tutti.
A Cura di Vincenzo Pinto- Pattuglia comunicazione